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Chi era Richard Benson, il rocker più controverso d’Italia

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chitarra elettrica rock

Richard Benson: la carriera, la vita privata e le curiosità sul chitarrista italiano diventato famoso anche per gli insulti ricevuti durante i suoi concerti.

Dagli anni Settanta in poi c’è stato un artista che nella scena rock italiana ha fatto discutere per le sue dichiarazioni ancor più che per il suo stile non propriamente pulito. Stiamo parlando di Richard Benson, un artista che amava definirsi “il miglior chitarrista del mondo”. Andiamo a scoprire alcune curiosità sulla carriera e la vita privata di un artista unico nel suo genere.

Chi è Richard Benson

Richard Philip Henry John Benson nacque a Woking, in Inghilterra, il 10 marzo 1955 sotto il segno dei Pesci. O almeno questa è la versione più accreditata sui suoi dati anagrafici. Si tratta infatti di informazioni tratte dalla foto di un suo passaporto girata sul web per diverso tempo.

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Tuttavia, molti dei suoi detrattori credono che il suo vero nome fosse Riccardo Benzoni e che non avesse alcuna origine anglosassone. Per spegnere ogni diceria, però, la moglie aveva mostrato il passaporto durante un’intervista a la Repubblica del 2016, di fatto togliendo ogni dubbio sulle sue origini. Fino a prova contraria…

La sua prima vera esperienza nel mondo della musica avvenne negli anni Settanta, quando entrò nei Buon vecchio Charlie, un gruppo di seconda fascia della scena progressive italiana. La band non riuscì a raggiungere l’agognato successo e si sciolse nel 1972. Dopo quest’esperienza, Richard decise di suonare come solista e si avvicinò anche al mondo dello spettacolo, entrando nello staff della trasmissione radiofonica Per voi giovani ideata da Renzo Arbore.

Negli anni Ottanta tentò il successo con un singolo synth pop, Animal Zoo, senza riuscire però a conquistare il pubblico:

Continuò quindi la sua carriera tra trasmissioni televisive, radiofoniche e lavori nel mondo della musica. Nel 1990 condusse su Radio Rock un format dedicato alla chitarra e alla tecnica chitarristica. Durante la seconda metà degli anni Novanta iniziò una serie di show dal vivo in alcuni locali di Roma, facendo parlare di sé per l’aspetto estroso e trasgressivo e per alcuni momenti trash, con amplessi simulati e ferite sul corpo.

Riuscì a pubblicare solo nel 1999 un primo album solista, Madre tortura, che non ebbe però il favore della critica.

Il 15 settembre 2000 rimase vittima di un incidente: cadde dal Ponte Sisto di Roma e si fratturò una gamba. Su questo episodio nacquero numerose leggende. Benson dichiarò di aver subito un tentato omicidio, ma altri testimoni sostennero l’ipotesi di un tentato suicidio da parte dell’artista, depresso per essersi visto diagnosticare l’artrosi alle dita delle mani.

Negli anni successivi si alternò quindi tra eventi dal vivo caratterizzati dal lancio di oggetti da parte del pubblico ad apparizioni televisive sia in reti locali che nazionali, con partecipazioni anche a programmi come Chiambretti Night e Avanti un altro!.

Dopo aver firmato con la INRI, aveva pubblicato nel 2015 l’album L’inferno dei vivi, prodotto dai Tiromancino di Federico Zampaglione. Questo il video del primo singolo estratto: I nani.

Il suo terzo album, Duello madre, era uscito nel 2016. Nello stesso anno, il cantante, insieme alla moglie Ester, aveva chiesto aiuto economico ai fan per poter affrontare dei problemi cardiocircolatori. Il crowdfunding ottenne successo e nel 2017 l’artista dichiarò di essersi riuscito a ristabilire.

Richard Benson: la morte

Anche nel 2019 secondo alcune fonti avrebbe chiesto aiuto in quanto malato e privo di denaro. Tuttavia, si sarebbe trattata di una notizia mai confermata, e anzi a ottobre lo stesso cantante annunciò il suo ritorno con tanti nuovi progetti. Purtroppo questi progetti non è riuscito a portarli a compimento. A sorpresa, il 10 maggio 2022, il suo staff ha confermato la notizia della sua morte, senza svelare ulteriori dettagli ma affermando che lo stesso Richard avrebbe dichiarato prima di morire: “Se muoio, muoio felice“. Aveva 67 anni.

La vita privata di Richard Benson

La moglie di Richard Benson è stata Ester Esposito. I due si sposarono il 7 aprile 2013 dopo ben 16 anni di fidanzamento.

Sai che…

– Partecipò alle due edizioni del Festival Pop di Villa Pamphili nel 1972 e nel 1974, kermesse che vantò la partecipazione di gruppi storici come Banco del Mutuo Soccorso, Osanna, Garybaldi, Van der Graaf Generator e Soft Machine.

– Nel 1985 partecipò al programma Quelli della notte di Renzo Arbore, nel ruolo del ‘metallaro’.

– Nel 1992 fu protagonista di un cameo nel film di Carlo Verdone Maladetto il giorno che t’ho incontrato.

– Cosa c’entra Richard Benson con un pollo? Negli anni Duemila era diventata virale sul web una sua reazione contro il pubblico dopo essersi visto lanciare sul palco proprio un pollo.

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