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Claudio Baglioni porta in tribunale Striscia la notizia: ecco il motivo

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Claudio Baglioni

Claudio Baglioni, accusato di plagio, porta in tribunale Striscia la notizia: nel mirino anche Iacchetti, Greggio e Gerry Scotti.

Un nuovo fronte è pronto a dare grandi soddisfazioni a Claudio Baglioni. Stavolta, però, la musica non c’entra nulla, o quasi. Il cantautore romano ha infatti aperto una battaglia legale con Striscia la notizia, il noto tg satirico di Canale 5. Come riportato da Repubblica Milano, in data 19 settembre sarebbe arrivata la seconda ‘vittoria’ per il cantante. Il gip del Tribunale di Monza ha infatti disposto, e non per la prima volta, un sequestro alla redazione del programma.

Claudio Baglioni denuncia Striscia la notizia

A indignare Claudio Baglioni al punto da fargli decidere di procedere con una battaglia legale che potrebbe durare anche molto tempo è stato un servizio di diverso tempo fa in cui l’artista veniva accusato di plagio all’interno di un libro scritto dalla redazione del tg satirico.

Claudio Baglioni
Claudio Baglioni

Il procedimento penale vede nel registro degli indagati, con l’accusa di diffamazione, il ‘papà’ di Striscia, Antonio Ricci, gli storici conduttori Enzo Iacchetti ed Ezio Greggio, il mago Casanova (al secolo Antonio Montanari) e adesso anche Gerry Scotti.

Già lo scorso mese di maggio il gip aveva disposto un sequestro nella redazione del programma per poter andare a fondo alla questione. Con questa nuova svolta, viene disposto un nuovo sequestro del sito internet del tg satirico, limitatamente alle parti contenenti i riferimenti al libro su Claudio Baglioni.

Perché Baglioni è stato accusato di plagio

La questione, molto insidiosa, riguarda la pubblicazione del libro Tutti poeti con Claudio, libro stampato da Edizioni Zibaglione nel 2022. Si tratta di un volume in cui sono stati raccolte una serie di accuse mosse contro il cantautore romano, che avrebbe secondo la tesi riportata copiato da poeti, letterati e anche da altri musicisti molti versi delle sue canzoni. Si passa da Cesare Pavese e Pierpaolo Pasolini a Oscar Wilde e Francis Scott Fitzgerald. L’accusa è che il cantante non si sia solo ispirato alle opere di tali artisti, ma abbia voluto copiarle in maniera più o meno integrale.

A dare peso alla difesa di Baglioni, secondo il giudice, è il fatto che nel libro l’artista venga spesso definito con termini che indurrebberlo a dipingerlo come un disonesto, una persona che proverebbe a ingannare il pubblico copiando spudoratamente l’opera altrui. Per questo il tribunale ha dato fin qui ragione all’artista: “Non vi è dubbio che accusare di plagio, nei termini indicati, un famosissimo cantante sia condotta idonea a lederne la reputazione. Nel caso di specie quanto sostenuto dagli autori del libro e dal programma TV è in parte non veritiero e in parte frutto di manipolazione“.

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