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Franco Battiato: le frasi più belle delle sue canzoni

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Franco Battiato, canzoni: le frasi più belle presenti nei testi dei brani del cantautore siciliano, spesso scritti in collaborazione con Manlio Sgalambro.

Franco Battiato è stato uno degli artisti più importanti nella storia e nello sviluppo della nostra canzone. Partito dal rock, ha saputo ‘giocare’ con le sperimentazioni, utilizzando anche i sintetizzatori (tra i primi in Italia a farlo con costanza), rivoluzionando il concetto di elettronica, scavando nel profondo della canzone alta, ma anche di quella popolare, elevata spesso nella sua forma fino a raggiungere vette inimmaginabili.

A rendere indimenticabili molte delle sue canzoni sono però anche i suoi testi. Scritti a volte da solo, altre in collaborazione con il filosofo Manlio Sgalambro o con altre penne importanti, sono qualcosa di eterogeneo e unico nel panorama italiano. Si passa da testi apparentemente senza senso a riflessioni importanti su aspetti svariati della vita, con riferimenti a volte espliciti, altre celati, a correnti filosofiche, mistiche ed esoteriche. Impossibile analizzarli uno a uno, ma proviamo a raccogliere alcune delle frasi più belle presenti nelle sue canzoni indimenticabili.

Franco Battiato

Franco Battiato: le frasi più belle delle sue canzoni

Queste alcune delle frasi più interessanti dei brani del cantautore siciliano, ma l’invito è quello di rileggerle e riascoltarle il più possibile. Ne varrà la pena:

– E ti vengo a cercare anche solo per vederti o parlare, perché ho bisogno della tua presenza per capire meglio la mia essenza (da E ti vengo a cercare)

– Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore, dalle ossessioni delle tue manie. Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare. E guarirai da tutte le malattie, perché sei un essere speciale, ed io avrò cura di te (da La cura)

– Povera patria schiacciata dagli abusi del potere di gente infame che non sa cos’è il pudore, si credono potenti e gli va bene quello che fanno, e tutto gli appartiene (…) Ma non vi danno un po’ di dispiacere quei corpi in terra senza più calore? (da Povera patria)

– Vivere non è difficile potendo poi rinascere. Cambierei molte cose, un po’ di leggerezza e di stupidità (da L’animale)

– Siamo esseri immortali caduti nelle tenebre, destinati a errare, nei secoli dei secoli, fino a completa guarigione (da Le sacre sinfonie del tempo)

– Verrà un nuovo temporale e finirà l’estate, la quiete dei colori autunnali a riflettersi sulle strade e sugli umori, come il dolce malessere dopo un addio (da La quiete dopo un addio).

Di seguito l’audio di La quiete dopo un addio:


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