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John Lennon, l’anima rivoluzionaria dei Beatles

Tempo di Lettura: 4 minuti

John Lennon: la biografia, la carriera, la vita privata e le curiosità sul cantautore dei Beatles ucciso da un suo fan.

John Lennon è stato più di un Beatle. Artista poliedrico, ribelle, pacifista, pioniere e sperimentatore, ha scritto volumi interi di storia della musica, diventando un’icona della musica leggera. Ma definire la sua musica leggera è più che riduttivo.

Andiamo a scoprire insieme alcune curiosità sulla sua straordinaria carriera e sulla sua vita privata.

Chi era John Lennon: la biografia

John Winston Ono Lennon nacque a Liverpool il 9 ottobre 1940 sotto il segno della Bilancia. Cresciuto con la madre (i genitori si lasciarono quando aveva circa due anni), passò l’adolescenza con la zia Mimi.

John Lennon
Fonte Foto: https://www.facebook.com/johnlennon/

Negli anni del liceo iniziò ad avvicinarsi alla musica da autodidatta, suonando prima l’armonica a bocca, poi la chitarra dopo essere rimasto folgorato dal rock and roll di artisti come Bill Haley ed Elvis Presley.

Nel 1958 la madre Julia morì investita da un’auto. Per John fu un trauma tremendo, che in parte lo ispirò anche nel corso della sua carriera. In quel periodo, sul finire degli anni Cinquanta, conobbe Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr: nacquero i Beatles, la formazione più importante della storia della musica. La loro fortuna partì dal singolo Please Please Me del 1963:

Con i Beatles, per cui scrisse gran parte delle canzoni insieme a Paul McCartney, John incise album leggendari: da Revolver a Sgt. Pepper’s, fino al White Album e Abbey Road. Dopo le registrazioni di quest’ultimo, la band decise però di chiudere il decennio magico della loro rivoluzionaria carriera. Per Lennon si aprì un nuovo capitolo.

Già durante gli anni Sessanta aveva pubblicato con Yoko Ono tre album di musica elettronica sperimentale, senza avere grande successo. Di questi album fece scalpore solo la copertina del primo, in cui lui e la compagna erano ritratti in una totalmente nudi in una foto.

Nel 1969, prima dell’addio ai Beatles, John pubblicò con Yoko e una nuova band creata appositamente, la Plastic Ono Band, un album dal vivo, Live Peace in Toronto. All’interno del disco era presente Give Peace a Chance, inno contor le guerre nel mondo:

Nello stesso anno John e Yoko organizzarono anche i celebri bed-in di protesta, ovvero manifestazioni in cui per giorni rimanevano a letto, in pigiama, davanti agli organi della stampa, parlando con tutta tranquillità di guerra e pace. I due bed-in si tennero ad Amsterdam e a Montréal.

Nell’aprile 1970 i Beatles si separarono ufficialmente. Per John non fu un trauma. Da quel momento, si dedicò solo alle attività con Yoko, e alla fine dell’anno pubblicarono John Lennon/Plastic Ono Band, al cui interno era presente la celeberrima Working Class Hero:

Ma fu il 1971 fu invece l’album del suo definitivo trionfo da solista. Pubblicò infatti in quell’anno Imagine, disco trascinato dalla famosa title track, l’inno pacifista più importante di tutti i tempi.

Dopo la pubblicazione di altri album di grande livello, nel 1975 si ritirò con Yoko a vita privata a New York. Tornò in studio per registrare un nuovo album, Double Fantasy, solo nel 1980. Quel disco divenne il suo testamento.

John Lennon: la morte

A poche settimane dall’uscita dell’album avvenne l’imprevedibile. Era l’8 dicembre 1980. Al termine di un pomeriggio trascorso in studio, mentre rincasava con la moglie, un ragazzo di 25 anni, Mark David Chapman, sparò cinque colpi verso di lui, colpendolo quattro volte, davanti al Dakota Building, il palazzo in cui abitava.

Le sue ultime parole prima di perdere i sensi furono: “I was shot…“, “mi hanno sparato“. Venne subito soccorso da una pattuglia di polizia e ricoverato al Roosevelt Hospital. Fu dichiarato morto alle 23:15. Il suo corpo fu cremato e le sue ceneri furono in parte gettate nell’oceano Atlantico.

Tra le frasi di John Lennon più famose, alcune riguardano proprio la morte: “Non ho paura di morire, sono preparato alla morte perché non ci credo. Penso che sia solo scendere da un’auto per salire su un’altra“.

La vita privata di John Lennon: Yoko Ono e figli

La prima moglie di John Lennon fu Cynthia Powell. I due s’incontrarono a Liverpool nel 1957 e si sposarono il 23 agosto del 1962. Solo pochi mesi prima la donna aveva scoperto di essere incinta. Dalla loro relazione nacque, l’8 aprile 1963, John Charles Julian. Tra l’artista e il primogenito rimase però sempre una certa freddezza, tanto che Julian si affezionò da giovane più a Paul McCartney.

Il 9 novembre 1966 in una galleria d’arte moderna di Londra John incontrò per la prima volta Yoko Ono. Le sue opere e le sue installazioni lo sorpresero e colpirono. Due anni dopo, si iniziarono a frequentarsi.

Nella primavera del 1968 Yoko rimase incinta, ma perse il bambino in seguito a un aborto spontaneo. Nel frattemopo, John decise di divorziare da Cynthia e il 20 marzo 1969 sposò la sua amata Ono a Gibilterra.

Negli anni successivi i due provarono ad avere un figlio, ma Yoko ebbe diversi aborti. Solo nel 1975 la Ono riuscì a portre avanti una gravidanza: il 9 ottobre nacque Sean, l’unico figlio della coppia.

Sai che…

-John Lennon era alto 1 metro e 79.

-John nacque mentre era in corso un raid aereo tedesco a Liverpool.

-Gli venne dato il nome Winston in onore di Churchill.

-Lennon, specialmente dopo la fine dell’avventura coi Beatles, divenne un vero rivoluzionario. Tra le tante provocazioni che fece vi furono: la restituzione dell’onoreficenza e del titolo di membro dell’Ordine dell’Impero Britannico; le battaglie a favore di comunisti e di personaggi discussi come Angela Davis; il sostegno (anche finanziario) alle Black Panthers e ai movimenti femministi.

-Per diversi anni soffrì di dipendenza dall’eroina. Per un’innata paura degli aghi, però, non se la iniettava, ma la inalava.

-Su Instagram John Lennon ha un account ufficiale a lui dedicato da oltre 1 milione di follower.

Di seguito il video di Imagine, una delle canzoni di John Lennon più famose:

Fonte Foto: https://www.facebook.com/johnlennon/

Da: Rolling Stone

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