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Lacuna Coil, le più belle canzoni della band di Cristina Scabbia

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Cristina Scabbia

Da Heaven’s a Lie a Spellbound, le migliori canzoni dei Lacuna Coil, band alternative metal italiano, capitanato da Cristina Scabbia.

Il seducente ibrido di goth, groove e alternative dei Lacuna Coil ha permesso alla band di ottenere molto consenso – soprattutto all’estero – nel corso degli anni. Il gruppo, capitanato da Cristina Scabbia, si è spinto sempre di più verso i vertici del metal moderno, diventando uno dei gruppi più rappresentativi del genere. La band, formatasi a Milano nel 1994, si è ispirata a partire dagli esordi ai Paradise Lost, dai quali hanno ereditato la loro vena squisitamente goth metal, per poi abbracciare un indole più spiccatamente alternative metal.

Cristina Scabbia
Cristina Scabbia

Lacuna Coil, le canzoni più amate

Partiamo con uno dei brani più famosi della band: Heaven’s A Lie, contenuto nell’album Comalies del 2002. Viscerale e assolutamente avvincente, rimane un punto di riferimento in base al quale tutte le altre canzoni vengono giudicate quasi due decenni dopo. Questa canzone ha rappresentato la bandiera portante dell’album, pubblicato nei primi anni 2000. Un mix di elettronica e atmosfera gotica, Heaven’s A Lie rimane l’inno per eccellenza dei Lacuna Coil.

Il video di Heanve’s A Lie:

Passiamo, poi, Swamped contenuta in Comalies. Rimane un appuntamento fisso degli appuntamenti live della band. Emozionale ma viscerale, l’apertura del brano funge da assalto sonoro ai sensi. Le note inverse sintetizzate si aprono rapidamente per far posto alla voce ossessionante della Scabbia e alle linee di basso incalzanti.

Il video di Swamped:

C’è, poi, Our Truth, contenuta nell’album Karmacode del 2006. Il brano funge da primo singolo dell’album e fa pare della colonna sonora del videogioco Guitar Hero World Tour. Il video della canzone è stato interamente girato nella città di Los Angeles dalla Fort Awesome.

Il video di Our Truth:

Lacuna Coil: Blood, Tears, Dust e Spellbound

Procediamo con Blood, Tears, Dust, brano presente nell’album Delirium del 2016. Riff strabilianti, con giunzioni di elettronica e assoli di chitarra dimostrano che la band non ha paura di spingersi oltre il suo suono consolidato.

Il video di Blood, Tears, Dust:

Infine, citiamo Spellbound, contenuta nell’album Shallow Life del 2009. Shallow Life ha portato il gruppo a spostarsi verso territori più tradizionali, con testi più adatti a una playlist legata alla radio rock commerciale. Il video – girato dal regista Saku – è ambientato nel ristorante Gold di Dolce & Gabbana e anche i costumi indossati dalla band sono stati disegnati dai due stilisti.

Il video di Spellbound:

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