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Le parole della musica: cosa significa busker?

Tempo di Lettura: 2 minuti

Cosa vuol dire busker: il significato del termine nel mondo della musica e dell’intrattenimento in Italia e non solo.

Il glossario musicale è ricco di termini che spesso vengono utilizzati anche in altri contesti, ma con accezioni differenti. Lo stesso significante può avere infatti significati diversi a seconda dell’uso che se ne fa. Per questo motivo è bene cercare di approcciarsi al mondo della musica con una conoscenza precisa del vocabolario, al fine di evitare fraintendimenti o errori. Proviamo a fare chiarezza e scopriamo il significato delle parole della musica: oggi approfondiamo il significato di busker.

Busker: il significato nel mondo della musica

Busker non è altro che il termine con cui, in inglese, si indica un artista di strada, una persona che si esibisce con la sua musica, ma anche con le altre abilità artistiche (dalla giocoleria all’arte circense), in luoghi pubblici, in maniera del tutto gratuita o dietro una piccola offerta.

Chitarra

Il termine deriva dal verbo “to busk“, che vuol dire esattamente suonare o esibirsi in luoghi pubblici per ricevere dei compensi. Si tratta di un modo di proporre la propria arte che ha origini antiche, se è vero che una prima legge che regolava gli artisti di strada nacque già in epoca romana.

I busker più famosi

Per vocazione chi si dedica al busking non cerca la fama a tutti i costi. Preferisce invece vivere per la propria arte, per il senso stesso dell’esibizione. Un’esperienza che hanno voluto provare nel corso degli anni anche tanti artisti famosi e riconosciuti a livello internazionale, alcuni in maniera ufficiale, altri sotto mentite spoglie.

Tra i casi di “busker per un giorno” più celebri vale la pena ricordare quello di Lucio Dalla, che nel 1989 partecipò al Ferrara Buskers Festival, o quello di Sting, che invece si nascose celando parte del viso per esibirsi per un giorno come artista di strada, guadagnando 40 sterline in offerte.

Una giornata da busker l’ha vissuta anche Jon Bon Jovi a Covent Garden, alcuni anni fa, mentre nel 1993 Biagio Antonacci, allora nei primi anni di carriera, si esibì in incognito alla stazione centrale di Milano, arrivando quasi ad essere cacciato dai carabinieri. Nell’occasione il cantautore di Rozzano guadagnò circa dieci euro in mezz’ora, e li donò alla fine della giornata a un venditore di mimose.

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