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Nino D’Angelo spiega l’addio a Napoli: “Colpa della camorra”

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Nino D'Angelo

Nino D’Angelo ha svelato il motivo del suo addio a Napoli: colpa della camorra, che sparò contro la sua casa due volte.

Nino D’Angelo è stato costretto a lasciare Napoli per colpa della camorra! Il cantautore napoletano, simbolo della musica neomelodica capace di staccarsi dal territorio per diventare internazionale, spaccato di una cultura millenaria, si è raccontato senza filtri in un’interessante intervista al Corriere della Sera. Per la prima volta l’artista ha spiegato anche il motivo per cui, dall’ormai lontano 1986, ha scelto di lasciare la sua Napoli, che per lui rimarrà sempre casa. La colpa è della criminalità organizzata. Ecco la sconvolgente confessione del 64enne.

Nino D'Angelo
Nino D’Angelo

Nino D’Angelo e la camorra: la confessione del cantante

Sono oltre trent’anni che Nino è un napoletano espatriato, trapiantato a Roma, come tanti altri artisti partenopei, per scelta ma anche per costrizione. La sua decisione arrivò infatti dopo che la camorra sparò per due volte contro casa sua: “Volevano i soldi. Vedevano il successo. Telefonavano, minacciavano“. Una situazione insostenibile. La seconda volta, dopo aver visto un proiettile entrare nella stanza del figlio Vincenzo, che dormiva nel lettino, Nino non ci ha pensato più, e il giorno dopo è partito alla volta di Roma.

Una decisione sofferta che ancora oggi resta una ferita nel suo cuore. Anche perché Nino sa che deve tutto alla città e al popolo napoletano, che lo adora: “Ai napoletani piaccio perché sono uno di loro che ce l’ha fatta senza aiuti“. Ad ogni modo, Nino torna di tanto in tanto nella sua Napoli e nel quartiere in cui è cresciuto, tra San Pietro a Patierno e Casoria: “L’ho trovato come l’ho lasciato: uguale. Guardando la disperazione negli occhi delle persone mi sono messo a piangere e ho pensato che oggi sarei stato vecchio così, coi figli che vivono per sopravvivere“.

Nino D’Angelo, il neomelodico che fece impazzire Miles Davis

Figlio di un calzolaio, di soddisfazioni Nino se n’è potute togliere tantissime. Ha suonato in tutto il mondo, e anzi è stato più apprezzato all’estero che nel nostro paese (“Per anni mi è stato più facile avere il Madison Square Garden che un teatro di Napoli“). E con la sua musica è riuscito ad arrivare anche nel cuore di un insospettabile: Miles Davis. Il jazzista più famoso di sempre sentì Nino in un taxi e s’innamorò della sua musica, al punto da comprarsi tutta la sua discografia.

Quando il bassista di D’Angelo glielo riferì, lui rispose: “‘Ma chi è? Un nuovo giocatore del Napoli?’. Onestamente non lo conoscevo, sentivo solo i cantanti napoletani. Forse avrei riconosciuto i Beatles“. E a proposito di Beatles, in pochi sanno che Nino ebbe l’occasione di suonare con Billy Preston, polistrumentista che suonò anche con i Fab Four: “Stava in Italia e venne lui da me, perché a casa di Miles mettevano le mie canzoni. Io stavo facendo un disco, gli piacque Chicco di caffè, si mise a suonare il piano. E poi l’ha suonata nel disco, c’è proprio lui che suona“.

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