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Quando il talento è questione di sangue: storie di fratelli cantanti

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J-Ax

Cantanti fratelli: storie di artisti italiani che hanno sviluppato il proprio talento in carriere quasi sempre separate.

Fratelli cantanti. Quasi come dire fratelli coltelli… a volte. Non è raro nella musica imbattersi in fratelli dotati di talento che mettono su band insieme, magari prima di trovare fortuna da solisti. Facciamo qualche nome per rinfrescarci la memoria: i Kinks dei fratelli Davies, i Jacksons 5, i Bee Gees formati dai fratelli Gibbs, gli AC/DC dei fratelli Young, o i più recenti Darkness dei fratelli Hawkins o Greta Van Fleet dei fratelli Kiszka.

Ma anche l’Italia ha i suoi fratelli famosi, sia quelli che hanno preferito rimanere in gruppo o in coppia (emblematico il caso di Paola e Chiara) sia quelli che si sono solo sfiorati, fino ai casi di chi invece ha finito per litigare… scopriamo insieme cinque storie particolari di fratelli cantanti nella musica italiana.

J-Ax
J-Ax

Cantanti italiani che sono fratelli

Una bella storia di fratellanza, mai nascosta e anzi spesso promossa, è quella dei due Aleotti, Alessandro, meglio conosciuto come J-Ax, e Luca, più famoso come Grido o Weedo. I due hanno rappato insieme nella crew Spaghetti Funk durante gli anni Novanta, ma Grido non è mai entrato negli Articolo 31, diventando un pioniere del pop rap con i Gemelli DiVersi. Quando nel 2014 la band si è sciolta, Ale non si è dimenticato del fratellino, e lo ha rilanciato con la Newtopia, l’etichetta che condivideva con Fedez.

Ascoltiamo insieme Due su due, dove gli Aleotti rappano insieme la propria infanzia:

Se Grido è stato spesso aiutato da J-Ax, ma non ha certo vissuto nella sua ombra, peggio è andata a Marco Ligabue, fratello di Luciano. Purtroppo, il cantautore di Correggio non è mai riuscito a togliersi l’etichetta di ‘fratello del Liga’.

Dal 1991 gestisce il fan club ufficiale di Luciano, ed è responsabile anche del sito ufficiale del mitico rocker. Ma pochi sanno che la sua carriera da musicista ha avuto anche discreti picchi, specialmente quando nei primi anni Duemila era il chitarrista dei Rio. Oggi continua nella sua carriera solista, lontano da Luciano eppur sempre vicino col cuore.

In attesa di un loro duetto, che prima o poi arriverà, ecco Quante vite hai di Marco:

Ma se c’è chi non ha mai collaborato, c’è anche chi ha iniziato con una band familiare per poi trovare la fortuna in solitario. Ad esempio, i Bennato, Edoardo, Eugenio e Giorgio (famoso con il nome d’arte di Giorgio Zito).

I tre hanno iniziato sul finire degli anni Cinquanta con il Trio Bennato, dove Edoardo suonava l’armonica, Giorgio le percussioni mentre Eugenio cantava. Poi hanno diviso senza rancore le proprie strade. Giorgio, il minore dei tre, ha fatto una discreta fortuna più che altro come produttore.

Edoardo, che dei Bennato è il più famoso al grande pubblico, è diventato negli anni Settanta uno dei primi rocker italiani, stravolgendo il mondo della nostra musica e riempendo San Siro ben prima dei vari Vasco e Liga.

Forse anche per questo era ritenuto da Eugenio un rinnegato, come cantato dallo stesso Edoardo in una sua celebre canzone. D’altronde, per arrivare alla notorietà nazionale Edo ha abbandonato presto il dialetto, mentre Eugenio ne è diventato un autentico paladino, specialmente negli anni della Nuova compagnia di canto popolare, tra le realtà più belle del neapolitan power.

In anni più recenti ha continuato la propria esplorazione musicale tra tradizione e interscambio culturale, diventando uno dei più apprezzati cantautori in ambito world music.

Ascoltiamo insieme Domani, un brano che vede i tre fratelli riuniti:

Ma non sempre i fratelli vanno d’amore e d’accordo. Un chiaro esempio di ‘fratelli coltelli’ è quello dei marchigiani Fabrizio e Francesco Tarducci, in arte Fabri Fibra e Nesli.

I due hanno iniziato collaborando, quando ancora Nesli si dilettava più come producer che come cantante. Dal 2008 però le loro strade si sono divise, all’apparenza irrimediabilmente.

Non si sa bene il perché della chiusura dei loro rapporti, ma più volte sia Nesli che Fibra ne hanno parlato. Queste alcune dichiarazioni a Panorama nel 2010 del minore dei Tarducci: “Ho chiuso i rapporti con mio fratello tre anni fa, quando nella sua vita è crollato il confine che separa la persona dal personaggio. Da un certo punto in poi non ha più voluto togliersi la maschera di Fabri Fibra“.

Dal canto suo, sempre sulla nota rivista il maggiore ha risposto: “Nesli mi attacca come musicista e quindi attacca la mia persona. Ma lui per primo dovrebbe scindere l’aspetto professionale da quello personale. Quando ci riuscirà, forse potremo di nuovo comunicare. Di certo gli voglio bene, è mio fratello e lo sarà per tutta la vita“.

Di seguito un loro featuring prima della chiusura del rapporto. Ecco L’appuntamento:

E chiudiamo con due sorelle che hanno proseguito su binari paralleli la propria carriera, complice la differenza di personalità, ma sono riuscite a farsi amare quasi egualmente e a rispettarsi molto: stiamo parlando delle due Bertè, Domenica (conosciuta come Mia Martini) e Loredana.

Tra le due è corso quasi sempre buon sangue, tanto si concessero anche il lusso di esibirsi a Sanremo insieme, seppur senza tanta fortuna. Rimangono comunque due artiste leggendarie della nostra musica:

Di seguito il video di Stiamo come stiamo:

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