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Rkomi diventa un Taxi Driver tra strade nuove e vie già percorse

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Rkomi, Taxi Driver: la recensione del terzo album del rapper di Calvairate, un disco pieno di featuring e collaborazioni di prestigio.

C’è del cinema nel nuovo album di Rkomi. E lo si evince fin dal titolo, Taxi Driver, richiamo al capolavoro di Martin Scorsese che ha consacrato definitivamente la stella di Robert De Niro. Ma c’è anche molto del suo eterogeneo mondo. Sul suo taxi il rapper di Calvairate fa salire un po’ tutti: da Tommaso Paradiso a Gaia, passando per Sfera Ebbasta. E con questi onorati ospiti si spinge verso confini differenti, percorre strade conosciute, ma anche scorciatoie, vicoli bui e grandi arterie, senza porsi limiti, alla ricerca di ogni nuova sfaccettatura di sé.

Rkomi, Taxi Driver: la recensione

Caleidoscopico Taxi Driver. Un lavoro dai molteplici volti, che dimostra ancora una volta l’originalità di Rkomi nell’attuale scena rap. Pienamente inserito un contesto standardizzato, Mirko non si è mai precluso alcun tipo di ricerca musicale. Studia pianoforte, ascolta rock di tutti i tipi, ama il cantautorato italiano e non disdegna anche i grandi del folk e del country americano. Ma non rinnega minimamente trap e rap. E forse è questo il suo punto di forza.

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Per nulla spaventato dal possibile ‘tradimento’ nei confronti della sua fanbase più legata al mondo della trap, dopo una Intro che racchiude il senso del progetto, con un elegante accompagnamento di piano, già da Partire da te, con il suo riff di chitarra in primo piano, fa comprendere che in Taxi Driver non c’è spazio per la monotonia. E così ci accompagna attraverso tante storie in diversi mondi sonori, alcuni più vicini alla trap, altri al contesto urban/R&B, con qualche accenno di rock e una base immancabilmente pop.

Se il primo singolo estratto, Ho spento il cielo, ci riprone un Tommaso Paradiso in buona forma, a sorprendere maggiormente sono alcuni dei pezzi seguenti. In particolare, Rkomi sembra costruire una sintonia magica con alcune delle sue ospiti femminili. La chiara e intima chitarra acustica di Diecimilavoci fa da trait d’union ai mondi appartenenti a due artisti di sicuro talento. Ancora più sorprendente è il dialogo con Roshelle in Paradiso vs. Inferno, sperimentale connubio tra rap, pop e atmosfere jazzy raffinate.

Non mancano gli omaggi ai grandi della musica italiana (dalla citazione Celentano/Mori per bocca di Sfera Ebbasta in Nuovo Range alla palese 10 ragazze con Ernia), così come gli assolo di chitarra, lasciati al gran finale della title track, un vero e proprio manifesto di quello che il rapper di Calvairate è oggi: un artista completo, fuori dagli schemi e ormai abbastanza maturo da poter maneggiare con cura generi differenti al servizio della sua penna, sempre al centro del racconto.

Taxi Driver: la tracklist

1 – Intro
2 – Partire da te
3 – Ho spento il cielo (feat. Tommaso Paradiso)
4 – Me o le mime canzoni (feat. Gazzelle e Night Skinny)
5 – Diecimilavoci (feat. Ariete)
6 – Luna piena (feat. Irama)
7 – Nuovo Range (feat. Sfera Ebbasta)
8 – Paradiso vs. Inferno (feat. Roshelle)
9 – Sopra le canzoni (feat. Dardust)
10 – 10 ragazze (feat. Ernia)
11 – Mare che non sei (feat. Gaia)
12 – Solo con me (feat. Tommy Dali)
13 – Cancelli di mezzanotte (feat. Chiello FSK)
14 – Taxi Driver

Top: Diecimilavoci – Paradiso vs. Inferno – Cancelli di mezzanotte – Taxi Driver

Voto: 7-

Di seguito il visual video di Paradiso vs. Inferno:

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