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Rod Evans: riascoltiamo le sue migliori canzoni con i Deep Purple

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Le migliori canzoni dei Deep Purple con Rod Evans alla voce: da Hush a April.

Rod Evans è nato a Eton il 19 gennaio 1947 sotto il segno del Capricorno, ed è stato il primo cantante dei Deep Purple, una delle colonne portanti dell’hard rock inglese.

La Mark I del gruppo, quella che di fatto diede il via a un’epopea leggendaria, era infatti composta proprio da Evans, da Nick Simper al basso e da tre membri divenuti poi storici: Jon Lord, Ritchie Blackmore e Ian Paice.

Con questa formazione, i Purple diedero alle stampe i loro primi tre album: Shades of Deep Purple, The Book of Taliesyn e Deep Purple. Lavori molto differenti dal resto della loro discografia fino a oggi (l’ultimo album è Infinite), ma in cui non mancano alcune perle. Riascoltiamole insieme.

Le migliori canzoni dei Deep Purple con Rod Evans

Il primo lavoro in assoluto dei Purple fu Shades of Deep Purple, pubbicato nel luglio del 1968. Un disco storico che ha solo in germe alcuni accenni di hard rock, ma si caratterizza più che altro per un rock psichedelico e a tratti progressive ispirato fortemente dagli ultimi Beatles.

Sulla stessa lunghezza d’onda i due dischi seguenti, prima della rivoluzione portata da In Rock, l’album della svolta, datato 1970, il primo dopo l’arrivo di Ian Gillan alla voce e Roger Glover al basso.

Deep Purple
FONTE FOTO: https://www.facebook.com/RHINO

Deep Purple – Hush

Primo singolo in assoluto del gruppo, Hush fu un successo clamoroso negli Stati Uniti e in Canada, ma non riuscì a convincere il Regno Unito. Si tratta della cover di uno splendido brano di Billy Joe Royal, scritta da Joe South. Negli anni è stata riproposta più volte dal vivo dalle formazioni successive dei Purple, diventando uno dei loro brani più famosi e apprezzati. Riascoltiamo insieme la sua versione del 1968:

Deep Purple – Hey Joe

Tutti conoscono la splendida Hey Joe di Jimi Hendrix, la cover più famosa del brano di Billy Roberts. Non tutti però sanno che i Purple ne riproposero una loro energica interpretazione nell’album Shades of Deep Purple del 1968. Rispetto alla versione di Hendrix, quella dei Purple è più lunga e si caratterizza per una presenza massiccia dell’organo Hammond di Lord e per gli splendidi intermezzi stile western. Ascoltiamo l’audio di questo brano:

Deep Purple – River Deep, Mountain High

Pochi mesi dopo il debutto, i Purple lanciarono il loro secondo album, il non indimenticabile The Book of Taliesyn. All’interno di questo nuovo lavoro, anche stavolta composto da diverse cover, spiccano i dieci minuti di River Deep, Mountin High, uno dei brani più celebri di Ike e Tina Turner, rielaborato in chiave prog rock dalla formazione di Evans e compagni. Ecco la versione purpliana del brano:

Deep Purple – April

Chiudiamo questa breve carrellata di brani dei Purple con il loro primo vero capolavoro originale. April, con i suoi dodici minuti e oltre, chiude l’ultimo album della band con Evans alla voce. Firmata da Blackmore e Lord, questa splendida suite raccoglie nella prima metà l’amore per la musica orchestrale e classica del chitarrista e del tastierista, mentre nella seconda parte sfocia in un rock piuttosto aggressivo, una sorta di anticipazione di quello che la band sarà negli anni successivi.

Godiamocela ancora una volta:

Da: Rolling Stone

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