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Tutto su Bruno Lauzi, uno dei più grandi cantautori della scuola genovese

Tempo di Lettura: 3 minuti

La carriera, la vita privata e le curiosità su Bruno Lauzi, indimenticabile cantautore genovese.

Tra i principali esponenti della scuola cantautorale genovese non può non essere citato Bruno Lauzi. Artista atipico, dal carattere spigoloso e scorbutico, fu capace di sorprendere tutti per il suo talento, scrivendo canzoni impegnate, ironiche, per bambini o romantiche. Ma Lauzi è stato più di un semplice cantautore.

Nel corso della sua carriera ha infatti firmato alcuni dei più grandi successi di cantanti del calibro di Mia Martini.

Scopriamo qualcosa in più sulla sua carriera e la sua vita privata.

Chi era Bruno Lauzi

Bruno Lauzi nacque ad Asmara, capitale dell’Eritrea (all’epoca colonia italiana), l’8 agosto 1937 sotto il segno del Leone. Crebbe a Genova, dove negli anni Cinquanta ebbe modo di appassionarsi alla musica insieme al compagno di ginnasio Luigi Tenco, con cui condivideva l’amore per i musical e il jazz.

FONTE FOTO: Fonte foto: https://www.facebook.com/nostal8090/

Dopo il diploma si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università statale di Milano, non abbandonando mai però l’ascolto della musica, specialmente dei cantautori francesi. Il suo amore per la scrittura di canzoni lo portò a lasciare gli studi a soli due esami dalla laurea.

Debuttò come autore nel 1960 scrivendo Bella per Giorgio Gaber. La sua carriera di cantautore iniziò però due anni con due canzoni in genovese dalle sonorità brasiliane: A Beroela e O frigideiro.

Da lì cominciò la sua salita verso il successo, grazie a brani come Ritornerai e Il poeta, un brano divenuto manifesto della scuola genovese e interpretato prima da Gino Paoli e solo successivamente dal suo autore.

La sua prima e unica apparizione al Festival di Sanremo fu nel 1965 con Il tuo amore, un brano che richiamava atmosfere francesi ma che non piacque molto alla giuria, tanto da non venire ammesso in finale.

Scosso dal suicidio dell’amico Tenco, Lauzi per un periodo decise di non commentare l’episodio e di raffreddare la propria carriera, per poi tornare e dedicarsi a tipologie diverse di brani, tra cui quelle per bambini, come le famose Johnny Bassotto e La tartaruga.

Negli anni Settanta collaborò con il duo Mogol-Battisti, scrivendo le musiche per brani di successo come E penso a te e Un uomo che ti ama. Iniziò in quel decennio anche ad apparire di frequente nelle neonate televisioni private, svolgendo anche il ruolo di conduttore.

Nel frattempo continuò a essere uno degli autori più ricercati e apprezzati del panorama italiano, tanto da instaurare collaborazioni floride con artiste del calibro Mia Martini. Per quest’ultima scrisse nel 1972 il testo di un brano divenuto immortale, Almeno tu nell’universo, interpretato dalla cantante solo 17 anni dopo, nel Festival di Sanremo del 1989.

Anche un altro dei pezzi più famosi di Mia Martina, Piccolo uomo, porta la firma per il testo di un ispirato Bruno Lauzi.

Gli ultimi anni della sua vita furono funestati dalla sofferenza per una grave forma di malattia di Parkinson. Nonostante ciò, riuscì a conservare la sua ironia e schiettezza, impegnandosi per la raccolta di fondi per l’assistenza alle persone che soffrivano della sua stessa malattia.

Bruno Lauzi morì a Peschiera Borromeo, in provincia di Milano, il 24 ottobre 2006, in seguito al peggioramento di un cancro metastatico al fegato.

La vita privata di Bruno Lauzi

La moglie di Bruno Lauzi, Giovanna Coprani, gli è rimasta accanto per tutta la vita. I due si sposarono nel 1968 e, oltre a condividere l’amore, si aiutarono a vicenda, collaborando professionalmente e dedicandosi alla viticoltura.

Il figlio di Bruno Lauzi, Maurizio, è nato a Varese l’11 novembre 1969 e ha seguito le orme del padre, diventando con gli anni un interessantissimo e raffinato cantautore.

Sai che…

-La madre di Bruno Lauzi era di origine ebraica, anche se sposò un cattolico convertendosi e nascondendo la sua provenienza per sfuggire alle leggi razziali.

-Nei primi anni alla carriera da cantautore affiancò quella da cabarettista a Milano.

-Il suo celebre brano Il poeta fu ispirato dai romanzi dell’amico Piero Chiara.

-Bruno Lauzi era un tifoso sfegatato della Sampdoria.

-Tra le sue passioni vi era la ricerca di funghi.

-Si riteneva un uomo di centro, tanto da appoggiare il Partito liberale, prima, l’UDC poi e accarezzare l’idea di un sostegno negli anni Novanta a Silvio Berlusconi, pur ritenendolo affetto da ‘sindrome di Peter Pan’.

-Bruno Lauzi era alto 1 metro e 64.

Di seguito Almeno tu nell’universo di Mia Martini, uno dei brani scritti da Bruno Lauzi per l’indimenticabile Mimì:

FONTE FOTO: https://www.facebook.com/nostal8090/

Da: Rolling Stone

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