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Vasco Rossi: “Sopravvissuto a tutto, morirò di noia per il lockdown”

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Vasco Rossi

Vasco Rossi ha parlato di vivere e sopravvivere in una lettera di risposta indirizzata a Cesare Cremonini: ecco le parole del rocker di Zocca.

Sono sopravvissuto agli anni 70, 80, 90… fino ad oggi. E penso sopravvivrò anche al Covid. Anzi, sai che c’è? C’è che morirò di noia per il lockdown“. Parole (senza musica) di Vasco Rossi. Il rocker di Zocca ha risposto così a una lettera di Cesare Cremonini che, come direttore una tantum per Vanity Fair, ha voluto incentrare il suo numero tutto sul concetto di vivere e sopravvivere. Temi già largamente esplorati da Vasco, un personaggio che si definisce non sopravvissuto, ma Super Vissuto!

Vasco Rossi e il Covid: “Morirò di noia per il lockdown”

Alla domanda di Cremonini, Vasco ha risposto che in questo momento sta bene, o meglio, tiene duro. Il periodo è infatti brutto per tutti, compreso lui. Una sorte di catastrofe planetaria che nessuno avrebbe potuto immaginare: “Come se ci avesse colpiti un meteorite!“.

Vasco Rossi
Vasco Rossi

Il Kom non fa polemica, ma ammette di essere amareggiato per come il sistema sanitario e politico stanno gestendo questa crisi, obbligandoci a stare chiusi in casa: “Noi che abbiamo bisogno di urlare, di cantare, di assembrarci“. Ma il messaggio del rocker è comunque: sopravvivremo anche a questo. E lo afferma qualcuno che di sopravvivenza ne sa qualcosa…

Vasco Rossi sopravvissuto: la vita spericolata del cantante

Il Blasco è uno che è davvero sopravvissuto nei decenni. E a diverse cose. Negli anni Settanta ha dovuto affrontare gli anni di piombo con le Brigate Rosse, Lotta continua e il Potere operaio. In quel periodo tifava per il radicale Pannella e cominciava soprattutto a scrivere le sue canzoni: “Ero un vulcano di idee in fase di esplosione. Tra le cantautorali La nostra relazione o Albachiara, e l’ironico Fegato fegato spappolato e il provocatorio Non siamo mica gli americani…“.

Gli anni Ottanta sono poi stati forse i più difficili per lui, quelli dlela droga e degli eccessi: “Ne ho combinate di ca**ate, ma le ho anche pagate tutte. Sono stati gli anni più stupidi del secolo, ma anche i più belli e divertenti, quelli irriverenti di Colpa d’Alfredo, di Ogni volta, Vita spericolata e Bollicine“.

Quindi gli anni Novanta, quelli della carriera all’apice e della creazione di una famiglia con la sua Laura (“la scelta più trasgressiva per una rockstar“). Infine, i Duemila, che avrebbero dovuto portare la fine del mondo… e invece siamo ancora qua. Fino al 2020, un anno complesso a livello mondiale: “Quando è scoppiata questa catastrofe che si chiama Covid. Questo Covid del ca**o. Ecco, io penso che sopravviverò anche a questo“.

Di seguito il suo post sulla sopravvienza su Instagram:

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Da: Notizie Musica

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