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Che cos’è una boy band?

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Backstreet Boys

Cos’è una boy band e quali sono state le più famose di tutti i tempi: dai Backstreet Boys ai BTS.

Tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila la musica pop internazionale è stato sconvolta da un fenomeno molto curioso: l’esplosione delle boy band. Queste formazioni composte da ragazzi, spesso molto giovani, hanno permesso di lanciare alcuni dei protagonisti più importanti della musica degli ultimi anni, come Justin Timberlake e Robbie Williams.

Ma cos’è effettivamente una boy band, e quali sono stati gli esempi migliori di questi progetti musicali spesso costruiti a tavolino dai discografici? Scopriamolo insieme.

Che cos’è una boy band

Per boy band s’intende una formazione composta da tre (raramentente due) o più cantanti, tutti uomini e spesso molto giovani, capaci a volte anche di ballare.

Antesignani di questa tipologia di gruppi possono essere indicati gli Osmonds e soprattutto i Jackson 5, ma l’utilizzo dell’etichetta boy band si è affermata effettivamente solo verso la metà degli anni Ottanta, con il successo notevole dei New Kids on the Block.

Una volta trovata la formula giusta, ovviamente sempre e solo nel mondo del pop più commerciale, arrivò un vero exploit negli anni Novanta, grazie anche a un uomo che più di tutti ha saputo comprendere quanto una buona boy band potesse diventare una macchina da soldi: Lou Pearlman. Si deve a lui la formazione dei Backstreet Boys, la più famosa band giovanile di sempre, e degli NSYNC, il gruppo di Timberlake.

Backstreet Boys
FONTE FOTO: https://www.facebook.com/pg/backstreetboys

Le migliori boy band di sempre

Tra le boy band di maggior successo di sempre ci sono i già citati New Kids on the Block, risposta americana ai Menudo (gruppo che ha lanciato Ricky Martin).

La loro eredità all’inizio degli anni Novanta venne raccolta dai Boyz 2 Men, prima dell’ondata britannica guidata dai Take That e dai Boyzone, al cui interno figuravano due futuri grandi interpreti solisti, rispettivamente Robbie Williams e Ronan Keating.

Il successo iniziale di Take That e Boyzone aprì le strade ad altre formazioni negli anni successivi, tra cui gli irlandesi Westlife e i 5ive.

Grande successo, anche se con una sola canzone, ottennero gli Hanson nel 1997. Il gruppetto dei fratelli Isaac raggiunse il primo posto 27 classifiche di tutto il mondo grazie al singolo Mmmbop, ma non riuscì a sfruttare quest’ondata improvvisa nel modo migliore, finendo presto nel dimenticatoio.

Ovviamente la boy band per antonomasia sono però i Backstreet Boys, che conquistarono diversi record di vendite grazie ad album come Millennium. Ma in egual misura vanno ricordati gli NSYNC, capaci di lanciare una hit iconica come Bye Bye Bye.

Con l’avvento del nuovo millennio il successo dei gruppetti storici iniziò a tramontare, Justin Timberlake decise di metteri in proprio e i BSB non riuscirono a ripetere i fasti del passato. In questo periodo di crisi s’inserì una nuova formazione, i Blue, che riuscì a conquistare una buona fetta di mercato per tre o quattro anni, almeno fino al 2005.

In anni più recenti il fenomeno delle boy band è però tornato alla ribalta grazie al successo dei Jonas Brothers, lanciati dalla Disney, e degli One Direction, nati all’interno di X Factor Uk.

La nuova frontiera di questo fenomeno è in questi ultimi cinque anni l’Asia, grazie anche alla nascita del K-pop, quella branca coreana che vuole imitare le sonorità anglosassoni. In questo filone s’inseriscono i BTS, divenuti in pochi anni non solo la boy band coreana più famosa, ma una delle più importanti della storia.

Ecco il video di Fake Love dei BTS:

E l’Italia?

Di certo il fenomeno delle boy band in Italia ha attecchito meno che in altri contesti. Ovviamente anche qui molti di questi gruppi hanno conquistato milioni di cuori, ma non hanno portato alla nascita di formazioni nostrane altrettanto importanti.

Se negli anni Novanta ci provarono, senza successo, i Ragazzi italiani, un’eco maggiore ebbero gli Studio 3 nella prima decade dei Duemila. Forse l’unica vera boy band italiana capace di raggiungere il grande pubblico sono stati però Benji e Fede. Tuttavia i due, essendo appunto un duo, rientrano in una casistica border line rispetto al concetto stesso di boy band.

Di seguito Moscow Mule di Benji e Fede:

FONTE FOTO: https://www.facebook.com/pg/backstreetboys

Da: Rolling Stone

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