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Francesco Baccini accusato di sessismo per una sua canzone, lui si difende: “È ironia”

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Francesco Baccini finisce sotto accusa per Le donne di Modena: qualcuno parla di sessismo, lui si difende con l’ironia.

Francesco Baccini contro il politically correct! La nuova battaglia del cantautore genovese, classe 1960, lo vede impegnato in prima fila contro il cosiddetto politicamente corretto, la tendenza a vedere del ‘marcio’ in molte cose. Una sfida che il cantante ha voluto intraprendere dopo essere stato accusato di sessismo per il brano Le donne di Modena, una canzone di oltre trent’anni fa in cui l’artista affermava che: “Le donne di Modena hanno le ossa grandi, le donne di Modena hanno larghi i fianchi, le donne di Modena accettano un invito e non è il caso di essere il marito“.

Francesco Baccini accusato di sessismo

Sembra incredibile, eppure un brano così lontano nel tempo oggi è finito nell’occhio del ciclone per una pioggia di critiche. Anzi, per un’accusa singola cui lo stesso cantautore ha voluto dare grande rilievo attraverso un post su Facebook.

chitarra acustica

L’artista genovese racconta di essere stato ospite a Sondrio di un premio internazionale di poesia. Un contesto intellettuale, in teatro, in cui gli è accaduta una cosa inedita. Prima di cantare Le donne di Modena, per fare una battuta, ha affermato che oggi una canzone del genere sarebbe accusata di sessismo. E in effetti ha avuto ragione: “Al termine dell’esibizione vengo chiamato sul palco per ricevere una targa alla carriera e in quel momento si sente una voce nel buio: ‘Sessista!’. Prendo la palla al balzo e invito la voce a salire sul palco: una ragazza sui vent’anni prende coraggio e mi raggiunge tipo automa“.

Baccini si difende utilizzando l’arma dell’ironia

Nonostante il contesto particolare in cui si è svolto il dibattito, Baccini non ha voluto accettare questo tentativo di criticare una sua opera, e ha chiesto direttamente alla ragazza cosa l’avesse offesa, cercando di farle capire che il brano aveva un intento ironico di presa in giro del “gallismo italico“. Il risultato però non cambia, perché lei rimane irremovibile.

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Un peccato, perché nella canzone in questione Baccini, utilizzando volutamente degli stereotipi sulle donne di Modena, Genova, Padova e dell’Italia in genera, provava a denunciare una visione maschilista della donna. Tutto il contrario rispetto all’accusa mossagli, e questo a generato una riflessione carica d’amarezza nel cantautore: “Questo è il frutto di quel maledetto politically correct che sta cancellando la libertà di parola e di pensiero, uccidendo qualsiasi possibilità di avere un senso critico e analizzare le parole e il contesto in cui vengono dette. Oggi più del 70 per cento di canzoni, libri, film che hanno fatto la storia della nostra cultura, non potrebbero più esistere“.

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