Claudio D’Alessio, figlio di Gigi, è stato accusato di maltrattamenti da un’ex colf: il racconto della donna, che ha portato l’uomo in tribunale.
Problemi giudiziari per Claudio D’Alessio, filgio del cantautore napoletano Gigi D’Alessio. L’uomo è stato accusato di aver maltrattato e picchiato la sua ex collaboratrice domestica, riducendola a uno stato di ‘semi schiavitù‘. La donna, che prestava servizio nella sua casa dei Parioli, sarebbe stata coinvolta in un litigio piuttosto animato nel 2014 tra Claudio e la sua compagna di allora, Nicole Minetti. Il processo era iniziato già nel 2018, ma a settembre il figlio del cantante dovrà tornare in aula per rispondere alle domande del pm.
Figlio di Gigi D’Alessio accusato di violenza: cosa è successo
I fatti risalgono alla notte del 5 luglio 2014. Nella casa di D’Alessio nel quartiere Parioli di Roma la donna, collaboratrice domestica di origine ucraina, sarebbe stata picchiata, minacciata e sbattuta fuori nel pieno della notte. Il tutto per aver provato a sedare gli animi durante un litigio tra Claudio e la sua ex compagna.
Un fatto di per sé già molto grave, ma reso ancora più spinoso dalle accuse della donna, che ha raccontato alla polizia di non aver ricevuto il pagamento degli stipendi arrestrati che l’uomo avrebbe dovuto versarle.
La versione dei fatti dell’ex colf di Claudio D’Alessio
La donna si era presentata al commissariato di polizia di Fondi, in provincia di Latina, insieme al suo avvocato. Stando alla sua versione dei fatti, quella fatidica notte stava dormendo nella soffitta dell’abitazione di D’Alessio, quando una violenta lite tra quest’ultimo e Nicole Minetti la svegliò. Dopo aver provato a intervenire per chiedere di abbassare la voce, visto che non riusciva a riposare, l’ex colf sarebbe stata presa a schiaffi e strattoni dall’uomo, che l’avrebbe prima sbattuta al muro e poi buttata fuori di casa.
Differente invece la versione del figlio del cantautore partenopeo, che ha dichiarato di aver agito per legittima difesa, essendosi visto attaccare dalla domestica con una sedia. Starà al giudice stabilire cosa sia effettivamente accaduto quella notte.
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