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Vinicio Capossela: le migliori canzoni del cantautore irpino

Tempo di Lettura: 2 minuti

Le migliori canzoni di Vinicio Capossela: da Ovunque Proteggi a Il ballo di San Vito, i brani più amati del cantautore.

Vinicio Capossela è uno dei cantautori più apprezzati e acclamati della sua generazione. I suoi brani sono originali, ricchi di significato e dal sapore universale. Canzoni che sono intrise di fascino e hanno l’odore della multiculturalità, che si ricollega a un tempo sospeso, etereo e a una sorta di incredulità di fondo.

Scopriamo insieme alcuni dei brani più amati della carriera dell’eclettico musicista di origine irpina.

Vinicio Capossela, le canzoni più amate

Vinicio Capossela
Vinicio Capossela

Partiamo con Ovunque proteggi: contenuto nell’omonimo album del 2006, si tratta di un brano che parla di un amore lasciato andare, poiché non si è saputo tenerlo con sé.

Il video di Ovunque proteggi:

Un testo in cui il rammarico e l’abbandono si fanno avanti, misti a un malessere di sottofondo che sfocia in un desiderio di profonda liberazione.

Passiamo a Ultimo amore: presente nell’album Modì del 1991 (poi rimasterizzato nel 2018).

Il video di Ultimo amore:

La canzone rappresenta una ballad, in cui il cantautore parla – ancora una volta – di amore e di speranza, anche se l’epilogo del brano è decisamente malinconico.

C’è, poi, Polpo d’Amor: la canzone è contenuta nell’album Marinai, profeti e balene, pubblicato nel 2011.

Il video di Polpo d’Amor:

Nel testo poesia e mito si intersecano, in quanto il cantautore, proprio come Ulisse, si fa strada tra sirene, vascelli fantasma, regalando all’ascoltatore una canzone estremamente suggestiva e affascinante.

Vinicio Capossela: Corre il soldato e Il ballo di San Vito

Citiamo, poi, Corre il soldato: il brano fa parte dell’album, Canzoni a manovella, pubblicato nel 2000.

Il video di Corre il soldato:

Nella canzone si parla di amore, un sentimento che si intreccia, inevitabilmente, anche con la guerra: “Brancola la sposa, brancola il suo velo di rosa si strappa a pezzi, dorme e non riposa e un treno ancora non la porta più per me”.

Infine, menzioniamo Il ballo di San Vito: la canzone fa parte dell’album omonimo del 1996. Il contesto in cui è calato il brano è prettamente agreste e rurale, visto che si parla di canti antichi, sagre e contrade di un tempo.

Il video di Il ballo di San Vito:

Da: Rolling Stone

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