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Rihanna, donazione multimilionaria per la giustizia climatica: la cantante diventa un’eroina green

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Rihanna

Rihanna scende in campo per il clima: la cantante dona 15 milioni di dollari ad alcune associazioni ambientaliste.

Il futuro del pianeta è nelle nostre mani e deve diventare il primo obiettivo per tutti noi! Lo sa bene anche Rihanna, che ha scelto di non stare più a guardare, ma ha agito in prima persona per la giustizia climatica. Cantante e imprenditrice affermata, ma ormai anche filantropa riconosciuta, la popstar delle Barbados, eroina nazionale delle isole caraibiche, ha scelto di fare una donazione extra-large ad alcune associazioni per aiutare soprattutto le comunità più in difficoltà a resistere all’impatto fortissimo del cambiamento climatico.

Rihanna eroina green: la donazione per la giustizia ambientale

Attualmente in pausa nella sua carriera musicale, RiRi ha scelto di dare una grande mano alle comunità nere e alle nazioni isolane, quelle che maggiormente soffrono per l’impatto del cambiamento climatico. Lo ha dichiarato la stessa artista in un comunicato in cui ha annunciato la sua maxi donazione.

Rihanna
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15 milioni di dollari. Questa la somma donata dalla popstar delle Barbados ad alcune associazioni che si occupano dei disastri climatici, che purtroppo stanno avvenendo con sempre maggior frequenza e stanno allargando le diseguaglianze tra la popolazione ricca, percentuale bassissima, e quella più povera del pianeta. “I disastri climatici, che stanno crescendo come frequenza e intensità, non hanno un impatto uguale su tutte le comunità. Sulle comunità di colore e le nazioni isolane il cambiamento ha un impatto maggiore“, afferma Rihanna, che ha scelto d’intervenire con la ong Clara Lionel Foundation, creata nel 2012 in memoria dei nonni.

Rihanna: da popstar a filantropa

Da diversi anni ormai RiRi ha scelto di utilizzare la sua potenza economica e mediatica per aiutare i meno fortunati. Non solo giustizia ambientale. Da tempo si è schierata dalla parte delle donne, della comunità LGBTQ+ e di tutte le minoranze purtroppo lasciate sempre indietro da un mondo che pensa più ai primi che non agli ultimi.

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